Mascherine: cosa fare per ridurre i problemi cutanei
L’uso delle mascherine filtranti, sebbene utili e necessarie predispone allo sviluppo di brufoli, arrossamenti e secchezza cutanea. Non abbiamo altre possibilità se non quella di migliorare la beauty routine al fine di contenere questo spiacevole disagio.
L’uso delle mascherine filtranti, sebbene utili e necessarie predispone allo sviluppo di brufoli, arrossamenti e secchezza cutanea.
Le ragioni che determinano questi disagi sono legate sia al “microclima” che altera l’equilibrio della flora batterica portando a sovrainfezioni batteriche con lo sfregamento del tessuto delle mascherine in punti precisi del volto. Tale ripetuto sfregamento produce nel tempo un’alterazione degli strati superficiali cutanei fino alla formazione di erosioni, compromettendo la preziosa funzione di barriera“attiva” e aumentando la secchezza cutanea.
Non abbiamo altre possibilità se non quella di migliorare la beauty routine al fine di contenere questo spiacevole disagio.
Cosa fare
1. Detersione giornaliera delicata con acidi deboli e sostanze ad azione anti-sebo.
2. Cosmesi mirata con sostanze idratanti, nutrienti e lenitive, ma non filmogene.
3. In caso di manifestazioni acneiche utilizzare prodotti con indicazione specifica sia nella detersione che nell’idratazione e valutare trattamento antibioticotopico.
4. Cambiare la mascherina filtrante ogni giorno per garantire un’igiene adeguata della pelle.
5. Utilizzare una mascherina di dimensioni adeguate.
Nel caso di situazioni resistenti valutare un parere specialistico per un trattamento antibiotico, peeling chimici e idratazione profonda (biostimolazine) ambulatoriale.
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